L’errore o il sospetto di un pagamento errato destano comprensibile preoccupazione, ma la normativa italiana e le prassi bancarie definiscono con chiarezza i limiti di tempo per bloccare un’operazione indesiderata e attivare il rimborso. Le tempistiche variano a seconda della tipologia di errore, dello strumento utilizzato e della natura dell’operazione. Conoscere i propri diritti, agire tempestivamente e utilizzare canali ufficiali di reclamo sono fattori determinanti per aumentare le probabilità di recuperare il denaro.
Quanto tempo hai per bloccare un pagamento erroneo o sospetto
La regolamentazione dei termini per contestare o bloccare un pagamento dipende principalmente da due fattori: il tipo di errore (errore materiale, addebito non autorizzato, frode, furto, acquisto difettoso) e il metodo di pagamento (bonifico, carta di credito/debito, POS, pagamento online).
Secondo la normativa italiana derivata dalla Direttiva PSD2, in caso di pagamento non autorizzato o di evidente errore, il consumatore dispone di un termine massimo di 13 mesi dalla data dell’addebito per presentare la contestazione alla banca o all’ente emittente la carta. Questo lungo intervallo si applica soprattutto alle situazioni di frodi, furti di dati, clonazioni o accessi abusivi al conto. Per addebiti non riconosciuti, è indispensabile che la segnalazione venga formalizzata il prima possibile, compilando i moduli messi a disposizione dall’intermediario o seguendo la procedura online dedicata.
Se l’errore riguarda invece un pagamento su POS eseguito in negozio, i tempi possono essere molto più ristretti. Se ci si accorge dell’errore subito dopo la transazione, spesso è possibile annullarla istantaneamente e riaccreditare l’importo in pochi minuti grazie alle funzionalità avanzate dei terminali POS. Nei casi in cui il pagamento sia già stato contabilizzato e l’esercente non sia collaborativo, sarà comunque necessario seguire la procedura di contestazione ufficiale.
Richiesta di storno e rimborso: tempistiche e modalità
La richiesta di storno può essere attivata per diversi motivi: errata imputazione dell’importo, servizi o beni non corrispondenti all’ordine, doppio addebito o vera e propria frode. I tempi medi di accredito sono variabili:
- Errore materiale o importo errato: nella maggior parte dei casi la restituzione avviene in 24/48 ore lavorative.
- Acquisto online non corrispondente: per lo storno si attendono generalmente pochi giorni, soprattutto se il venditore collabora. Ma se ci sono contestazioni, i tempi si allungano.
- Frodi e furto: la procedura può richiedere diverse settimane, soprattutto se necessario produrre denuncia alle autorità competenti e bloccare formalmente la carta di credito o lo strumento di pagamento utilizzato.
Nel caso di pagamento non autorizzato, la banca è obbligata a rimborsare “senza indugio” il cliente, di norma entro la fine della prima giornata operativa successiva alla ricezione della richiesta. Tuttavia, può sospendere il rimborso se ha fondato motivo di sospettare una frode a carico dell’utente, notificando la situazione all’Autorità di Vigilanza. Se l’istituto riesce successivamente a dimostrare che il pagamento era effettivamente autorizzato, può ri-addebitare l’importo al cliente.
Cosa fare in caso di pagamento errato o sospetto
Per aumentare le probabilità di recuperare il denaro, è indispensabile attivarsi rapidamente e seguire indicazioni precise:
- Verifica immediatamente l’operazione consultando l’estratto conto, l’app bancaria o l’email di conferma dell’acquisto.
- Blocca subito lo strumento di pagamento (carta, conto, app), in caso di sospetto furto, smarrimento o uso non autorizzato.
- Contatta la banca o l’intermediario utilizzando i canali ufficiali (contact center, app, sportello) per segnalare l’anomalia.
- Presenta una richiesta formale di storno compilando il modulo fornito dall’istituto o utilizzando la funzione “disputa” presente sulle principali piattaforme di pagamento online.
- In caso di frode, denuncia alle autorità competenti (polizia, carabinieri) è generalmente richiesta come allegato alla richiesta di rimborso.
- Conserva ogni documento e ricevuta a prova dell’addebito non dovuto o della contestazione da te inviata.
Nel caso di pagamenti online e-commerce, può essere utile avvalersi della procedura di chargeback prevista dai circuiti internazionali (es. Visa, Mastercard), che consente la restituzione dell’importo in caso di servizio/bene non consegnato o difforme rispetto all’ordine.
Criticità e casi particolari
La gestione di storni e rimborsi può presentare alcune criticità, specialmente nei seguenti casi:
- Controversia con venditore/esercente: se il beneficiario del pagamento contesta la richiesta di storno, i tempi si allungano e la banca valuterà le prove presentate da entrambe le parti, secondo quanto previsto dai circuiti di pagamento internazionali. Si apre quindi una fase istruttoria che può protrarsi per diversi mesi in caso di accertamenti approfonditi o richiesta di documentazione aggiuntiva.
- Carattere ricorrente del pagamento: per addebiti SEPA Direct Debit (RID), il termine per la revoca di un pagamento non autorizzato o errato si allunga fino a 8 settimane dalla data di addebito per rimborsi incondizionati, mentre le contestazioni per operazioni non autorizzate mantengono il limite di 13 mesi.
- Errore di digitazione IBAN/beneficiario: per bonifici irrevocabili già processati, l’unica via di recupero è rappresentata dalla richiesta di storno tramite la propria banca, ma il buon esito dipende dalla collaborazione dell’istituto del beneficiario.
Quando il rimborso viene negato
La banca o il prestatore di servizi di pagamento possono rifiutarsi di rimborsare se dimostrano che:
- L’operazione era effettivamente autorizzata dal cliente, tramite sistemi di autenticazione forte o firme digitali.
- C’è stato dolo, grave negligenza o una violazione delle condizioni d’uso da parte del titolare dello strumento.
Spetta quindi all’istituto fornire la prova della sicurezza e autenticità della transazione contestata.
Consigli per prevenire errori e frodi nei pagamenti
La prevenzione rimane la strategia più efficace per evitare addebiti non voluti. Alcuni accorgimenti consigliati dagli esperti e dagli stessi istituti bancari:
- Verifica i dati del beneficiario prima di confermare pagamenti, soprattutto in caso di bonifici o trasferimenti a IBAN sconosciuti.
- Abilita le notifiche push o SMS per ogni movimento effettuato con carta o conto.
- Non comunicare mai PIN, password, codici OTP o dati sensibili a intermediari non accreditati o su canali non sicuri.
- Segnala tempestivamente ogni anomalia, anche minima, comparsa nell’estratto conto o nelle email provenienti dalla banca.
- Aggiorna regolarmente software, app e sistemi di sicurezza di smartphone e computer.
In sintesi, in caso di pagamento errato o sospetto, è essenziale agire subito, utilizzando i canali formali di contestazione e rispettando le tempistiche stabilite dalla legge. Tenere traccia di ogni comunicazione, coinvolgere la banca e, se necessario, presentare denuncia alle autorità permette nella maggior parte dei casi di ottenere lo storno rapido dell’importo e ristabilire la sicurezza finanziaria personale.